I più importanti sorsero a Epidauro, Cos, Pergamo, Atene, Tricca, Lebene.
Erano ubicati in luoghi ameni, esposti a mezzogiorno, in prossimità di boschi e sorgenti di acque termali per la purificazione. Era sempre presente un teatro e una Tholos (edificio circolare circondato da colonne) per l’allevamento dei serpenti. Nei santuari operavano medici e sacerdoti.
I pazienti dovevano compiere un rito di purificazione prima di essere ammessi all’interno del tempio. Durante la notte i sacerdoti spegnevano le lampade sacre e al buio, vestiti di bianco con calzari purpurei ed il capo coronato d’ulivo, si aggiravano tra i malati con passi lenti, recitando preghiere ed invocazioni ad Apollo ed Asclepio.
Gli infermi si addormentavano, sotto l’influsso di bevande ipnoinducenti, stremati dal digiuno e dalla lunga attesa.
Il malato, per effetto della suggestione e delle sostanze allucinogene, vedeva la divinità che impartiva consigli terapeutici e praticava guarigioni
I serpenti sacri (non velenosi) venivano liberati tra i dormienti; spesso si attorcigliavano agli arti, strisciavano in prossimità dell’addome o del torace, lambivano le ferite.
I malati gravi, i moribondi o le gravide non venivano accettati per non contaminare il luogo sacro
Viaggio a Cefalonia VIII: Il monastero di San Gerasimo (AGHIOS GHERASSIMOS)
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Partendo da Argostoli in direzione di Skala, dopo circa 10 km c’è un mal
segnalato cartello sulla sinistra che indica appunto la località di AG.
Gherassimo...
14 anni fa
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