Vi segnalo un interessante articolo sulla conoscenza e il trattamento delle malattie reumatiche all'epoca dell'Impero Bizantino.
Ippocrate per primo decrisse l'attacco di gotta (podagra) e pose le prime basi fisiopatologiche dei reumatismi: una discrasia degli umori era la causa anche delle malattie articolari. Si creavano delle correnti, i "reumi" (dal greco reo = scorro), che erano responsabili dei dolori alle articolazioni.
Prometeo può essere considerato il primo reumatologo ante litteram: mentre l’aquila gli dilaniava il fegato, dal sangue che sgorgava a fiotti dalle sue ferite nacque un fiore, il colchico (croco caucasico).
Tale fiore fu usato da Medea per rendere invincibile Giasone e fu impiegato nell’antichità sia come veleno che come farmaco.
In particolare, il medico bizantino Alessandro di Tralles (IV sec. d.C) impiegò il colchico (detto anche ermodattilo) per il trattamento dei dolori articolari.
Il colchico entrò con successo nella farmacopea dell’Ottocento per il trattamento della gotta con il nome di colchicina.
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